giovedì 12 luglio 2012

19 luglio 2012:
il Pinot Nero Pas Dosé Nature
dell'azienda Monsupello
di Torricella Verzate

La seconda serata di OltreLaStoria sarà dedicata al Pinot Nero Pas Dosé Nature dell'azienda agricola Monsupello di Torricella Verzate (PV), uno dei classici della spumantistica oltrepadana.

Giovedì 19 luglio
Il Pinot Nero Pas Dosé Nature di Monsupello:
verticale di 3 annate e presentazione della Riserva Carlo Boatti


La verticale di 3 annate (2009, 2006 e 2004) sarà conclusa dalla presentazione in anteprima della Riserva Carlo Boatti, dedicata alla memoria di Carlo Boatti, che nel 1959 prese in mano le redini dell'azienda di famiglia, indirizzandola verso una produzione moderna e di qualità.
La Riserva Carlo Boatti è un Nature Pas Dosé del millesimo 2002 ancora sui lieviti. Le bottiglie saranno sboccate per l'occasione da Marco Bertelegni, enologo di Monsupello.

Ecco il menu proposto da Giorgio Liberti e Daniela Calvi:

Stuzzichino
Nature Pas Dosé VSQ 2009

Farsulè di melanzane viola al profumo di maggiorana
Nature Pas Dosé DOC 2006 (formato magnum, sboccatura à la volée)

Gnocchi di patate con baccalà, pomodoro, cipollotto e olio extravergine d'oliva
Nature Pas Dosé DOC 2004

Faraona disossata con ripieno tipico dell'Alta Valle Versa
Riserva Carlo Boatti DOC 2002

Pesca al forno servita tiepida con gelato all'amaretto

La serata è proposta al prezzo di euro 50 (compresi vini, acqua e caffè).
I posti disponibili sono limitati e la prenotazione è obbligatoria.
Per informazioni e prenotazioni: 0385.99726 (Ristorante Prato Gaio).

OltreLaStoria è un progetto di Matteo Berté, Francesco Beghi, Giorgio Liberti e Roger Marchi.

Roger Marchi

sabato 7 luglio 2012

Il Riesling Vigna Martina
di Isimbarda:
appunti dalla serata del 21/06/2012

Finalmente! Dopo preparativi, discussioni e quant’altro, arriva la prima serata di OltreLaStoria. Giorgio è pronto a dirigere il Prato Gaio con la consueta perizia, i fornelli garriscono sotto l’occhio vigile di Daniela, i Riesling di Isimbarda raggiungono la temperatura di servizio nei frigoriferi e io ripasso mentalmente le cose da dire perché la boiata è sempre in agguato. All’esordio c’è sempre qualche preoccupazione in più...

Via via giungono i commensali, tra i quali Gabriele Marchesi, presidente dell'associazione La Valle del Riesling (della quale fa parte Isimbarda), Alberto Alfano di Slow Food, Mirella Vilardi di Oltre, Augusto Gentilli de Il Ghiottone Pavese, Danilo Gatti del blog Emicranie, il giornalista russo Bisso Atanassov, Giuliano Boni di Vinidea e Vicente Ferreira dell'Università di Saragozza. Fa davvero piacere vedere tra i presenti anche una nutrita presenza di giovani viticoltori oltrepadani, animati da un salutare interesse verso uno dei Riesling renani di riferimento del territorio. Il Riesling Vigna Martina dell'azienda Isimbarda, infatti, vanta una storia quasi ventennale (la prima vendemmia è del 1993) e nelle mie degustazioni dell'ultimo decennio ha dato sicuramente ottima prova di sé, soprattutto dopo alcuni anni dalla commercializzazione.

Daniele Zangelmi, enologo di Isimbarda e veneto in terra d’Oltrepò, ci racconta il Vigna Martina. Il vino, prodotto con uve riesling renano in purezza, prende il nome dal vigneto di proprietà dell'azienda. La Vigna Martina, esposta a sud e allevata a cordone speronato, ha un'estensione di 3 ettari ed è situata a circa 400 m slm nel comune di Mornico Losana, in una zona le cui condizioni pedoclimatiche permettono un’eccellente espressione del vitigno. Le terre bianche e le forti escursioni termiche conferiscono al Vigna Martina caratteri molto personali. La vendemmia delle uve avviene ai primi di settembre: la scelta di Zangelmi di cogliere le uve nel momento della giusta maturazione, senza mai arrivare alla surmaturazione, mira a mantenere alta l’acidità del vino, a donargli aromi freschi e a garantirgli un maggiore potenziale di invecchiamento. A una macerazione pellicolare prefermentativa a freddo per aumentare il potenziale aromatico, segue una classica vinificazione in bianco con fermentazione condotta a 18-20 °C. Prima dell’imbottigliamento, il vino rimane sulle fecce fini per 4-5 mesi, durante i quali vengono fatti continui bâtonnage per aumentarne la grassezza e la sensazione di pienezza e lunghezza.

Vogliamo dare alla serata un ritmo agile, senza orpelli ma anche senza fretta. Viene servita la prima annata: Riesling Vigna Martina 2011, che è quella attualmente in commercio. Il vino esprime tutte le caratteristiche del Riesling renano giovane: frutta gialla, pesca, albicocca, fiori, una bella vena acida e un finale persistente. Promette bene. L’abbinamento è con una pancetta stagionata due anni accompagnata da una composta di tonno, burro e parmigiano. Si finisce rapidamente: avendo cominciato alle 21 la fame si fa sentire...

Prima dell’antipasto rappresentato dal Duls in brusc (petto di pollo lessato servito con salsa agrodolce), uno dei piatti storici del Prato Gaio, si degusta la seconda annata: Vigna Martina 2007. Siamo in un altro mondo. Pur persistendo le note fruttate, si insinua al naso e al palato, accompagnata da una intrigante nota balsamica di menta ed eucalipto, quella vena minerale e idrocarburica che rende il Riesling unico nel panorama enologico mondiale. Un grande vino, parente stretto del Vigna Martina 2005 che segue a ruota: sembra quasi che due anni in più non siano trascorsi, tanto è ancora sottile e magico l’equilibrio tra mineralità, sentori balsamici e frutto appena più maturo. I tortelli ripieni di ricotta di pecora e asparagi gli rendono il giusto merito.

Nel frattempo i convitati si scambiano opinioni, fanno domande, riassaggiano le annate servite in precedenza rilevando nuovi profumi e nuove sensazioni con l’innalzamento della temperatura, uno degli elementi discriminanti per distinguere l’eccellenza nel bicchiere. Il clima della serata è piacevole, l’interesse palpabile e cresce la curiosità per il gran finale: Vigna Martina 2003, un bianco di quasi 10 anni, assoluta rarità in Oltrepò e non solo. Lo stupore è notevole: figlio di un’annata torrida, ha mantenuto la saldezza acida mentre l’idrocarburo ha preso definitivamente il sopravvento nel ventaglio degli aromi. Con il senno di poi, l’abbinamento ideale sarebbe stato con il Duls in brusc e non con l’eccellente tempura di baccalà ammannita da Daniela, ma poco conta.

Quel che segue - dolce, caffè, chiacchiere piacevoli - è il degno coronamento di una bella serata. Appuntamento alla prossima degustazione-cena di OltreLaStoria, giovedì 19 luglio.

Francesco Beghi